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Lo spirito del trekking

Lo spirito del trekking

Con quale spirito si va in montagna?

 

Si deve partire con il fisico in ordine e le cose utili nello zaino come: borraccia d’acqua, panini, mappa, poncho impermeabile, bussola e cellulare. Utile questo non per chiacchierare ma per le emergenze. Non per gli affari: stacca la spina almeno durante l’escursione perché il trekking sia veramente distensivo e tonificante.

 

Rispetta:

l’ambiente (non lasciare rifiuti);

gli animali (non spaventarli, non toccare i cuccioli - i genitori potrebbero non riconoscerli più - e tieni al guinzaglio il cane che ti accompagna, specialmente in vista di pascoli);

le persone che ti accompagnano (l’escursione non è una corsa contro il tempo, socializza e aiuta chi ha difficoltà);

le persone che incontri (salutale per primo e da’ informazioni, se richieste);

il lavoro di chi vive in montagna (segui i sentieri e non scorrazzare su prati e fungaie);

la tranquillità dei luoghi (parla sottovoce perché la persona civile in casa d’altri... e copriresti grida d’aiuto);

te stesso e chi lavora per la tua sicurezza (controlla il meteo e sii prudente per non coinvolgere i soccorritori);

le persone che lasci a casa (informale dell’itinerario prima di partire);

la funzione e le norme dei rifugi (leggi i regolamenti);

i bivacchi e i rifugi incustoditi (non danneggiarli).

 

Infine, se vai in gruppo:

cammina col “passo del montanaro” e in fila indiana (la vipera ha il tempo di allontanarsi);

in salita sii lesto a dire “sassooo!” per avvisare gli escursionisti in basso del pericolo provocato dal tuo scarpone.

Vermiglio Petetta

redattore del giornalino sezionale

“Pizzo Meta”