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Itinerari

trekking

Grande Anello dei Sibillini. It. n° 8 Colle le Cese-Campi Vecchio.

Sviluppo: km 19,500.- Dislivello complessivo salita: m 449.- Dislivello complessivo discesa: m 1089.- Tempo di percorrenza: ore 6-6,30.

Punti di appoggio e ricezione in prossimità del Grande Anello.      Colle Cese: Hotel "Kapriol" (Forca Canapine) tel. 0736 808119; Albergo "Arquata" (Forca Canapine) tel. 0736 808112; Rifugio delle Guide (Forca Canapine) tel. 0743 823012, Albergo "Canapine" (Forca Canapine) tel. 0743 823005, Rifugio "Perugia" (Forca Canapine) tel. 0743 823019.    Campi Vecchio: Struttura Parrocchiale (Campi) tel. 0743 82019, Affittacamere "Biancofiore" (Piedivalle) tel. 0743 939319,  Bettini Letizia (Todiano) tel. 0743 938020, Hotel "Agli Scacchi" (Preci) tel. 0743 99221, Hotel "Grotta Azzurra" (Norcia) tel. 0743 816513, Hotel "Garden" (Norcia) tel. 0743 816687, Hotel "Hermitage" (Norcia) tel. 0743 829177, Agriturismo "Il Casale nel Parco" (Norcia) tel. 0743 816481, Agriturismo camping "Il Collaccio" (Preci) tel. 0743 939005, Agriturismo "Camperato" (Preci) tel. 0743 939033.

D'inverno.                                                                                                                                  Il percorso presenta le caratteristiche dell'alta montagna e pertanto va affrontato da persone esperte: conoscenza delle tecniche di progressione su neve e ghiaccio, per chi procede a piedi, o buona dimestichezza con gli sci. Si tagliano infatti a mezza costa canali e pendii che possono presentare tratti ghiacciati o, in caso di recenti e abbondanti nevicate, rischio di distacchi. Più che mai importante quindi valutare la stabilità del manto nevoso nell'organizzazione dell'escursione.

Descrizione.

Sul lato Ovest del rifugio (opposto a quello d'arrivo) parte evidente, tenendosi a monte della strada asfaltata, una larga traccia che sale lievemente il versante entrando nella fitta faggeta (pali Enel). La traccia, ora più evidente, volge in salita poi verso destra sul crinale che si segue tenendosi sulla destra tra le macchie alberate e raggiungendone il filo (attenzione ai segni bianco-rossi). In breve ci si sposta sulla destra della cresta dove si imbocca l'evidente intaglio che porta alla stazione d'arrivo dello skylift, che si supera seguendo il sentierino fino ad una larga sella dalla quale ci si porta sul lato destro della dorsale erbosa. Su traccia evidente si raggiunge il vasto piazzale parcheggio del Rifugio Monti del Sole (1574 m, ristorazione, bar). A sinistra del rifugio, su sentierini esili e confusi da tracce delle greggi, si aggira, tra pali Enel, il versante Sud del tondeggiante M. Cappelletta. Abbassandosi ad una piccola sella si imbocca il sentierino che continua a traversare ora sul lato Ovest del monte poi, oltre un crinale, tenendosi a monte del sottostante fabbricato recintato, si guadagna la strada asfaltata nel punto in cui scavalca la dorsale per scendere ai Piani di Castelluccio (Valico di Castelluccio, 1520 m, 1,10 ore). A sinistra, più in basso, c'è il Rifugio Perugia (pernottamento e ristorazione,bar). Traversata la strada si riprende sul lato opposto immettendosi sulla pista che guadagna il filo del crinale (stupendi panorami su Castelluccio, il gruppo del Vettore-Redentore ed i sottostanti Piani, solcati dall'evidente inghiottitoio) e continua fino ad aggirare a destra il M. Ventosola scendendo poi in prossimità della successiva sella. Ora non prendere la traccia che risale direttamente la cresta ma quella che si tiene in quota sul versante destro e che, in circa 2,5 km raggiunge la zona "le Tre Fonti" (in realtà ce ne sono due). Risaliti gli scalini si guadagna la selletta erbosa che divide M. Valle Sirica da Colle Tosto, lascia sulla sinistra M. Fusconi e si tiene a sinistra della crestina successiva per incontrare alla selletta seguente la diramazione (a destra) per Castelluccio (1743 m, 2 ore). Ignorare tale bivio (a meno che non si voglia visitare il paese che si raggiunge in 1,15 ore) e proseguire a sinistra della dorsale finchè si raggiunge la larga sella successiva, dove il sentierino diviene poco visibile (attenzione a segni e paletti). Si risale comunque il crinale tenendosi sulla destra, in direzione di una traccia di fuoristrada che dirige sul lato destro del sovrastante M. delle Rose. Occorre però portarsi a sinistra non appena una traccia (paletti) inizia a delinearsi tra l'erba per diventare sentiero inciso ed evidente fino a raggiungere la netta insellatura che divide il M. delle Rose dal M. Patino (Forca di Giuda, 1794 m, 40 minuti; la vetta di M. Patino è raggiungibile , per chi vuole,in 10 minuti). Ci si abbassa ora sul lato opposto seguendo la larga e diagonale traccia erbosa; al primo tornante a sinistra si lascia tale traccia che scende nella Valle Cerasa per tenersi in quota sul ripido versante erboso. Un sentierino l'attraversa poi scende all'insenatura seguente dove si volge a sinistra a risalire diagonalmente il successivo pendio erboso (versante Sud di M. Fausole). Aggirato il crinale si continua a percorrere in quota il versante abbassandosi infine diagonalmente per entrare in una macchia dove si scende e si raggiunge un'opera di presa recintata, con fonte-abbeveratoio(1645 m). Tenendosi a sinistra del recinto ci si abbassa ancora fino alla sottostante valletta che si segue sul fondo per poi lasciarla prendendo a destra a traversare ancora (attenzione ai segni bianco-rossi) fino ad aggirare il crinale. Si supera un fossetto e si raggiunge infine una cresta caratterizzata da roccette, che si segue tenendo il sentierino alla sua sinistra. Raggiunta una sella erbosa (1500 m, 50 minuti) ci si porta sul lato destro della cresta su sentierino qui poco evidente che, in lieve discesa, porta ad aggirare, tra roccette, l'ultimo rilievo per poi iniziare a scendere decisamente. Ora con svolte inizialmente strette poi sempre più larghe si scende il vasto pendio breccioso (Costa Cognola) convergendo sulla destra, ai margini del bosco, dove si imbocca la larga pista che, su spesso strato di foglie secche, percorre il sottobosco in ripida discesa fino a raggiungere il fondo della Valle delle Grotte. Si scende ora lungo il fondovalle, tra bosco e radure aperte; nell'incrociare un netto sentiero che sale verso sinistra lo si percorre in discesa mentre si porta sul versante destro della valle, che si fa sempre più roccioso. Il sentiero si mantiene in quota poi inizia a spostarsi ancora a destra, nel bosco ceduo, fa numerose svolte ed infine rasenta i ruderi di Castelfranco (ai quali si sconsiglia di accedere finchè non saranno effettuati lavori di consolidamento) raggiungendo infine il largo sentiero che proviene dalla sottostante frazione di Capo del Colle. Ora si risale sulla destra, si traversa il Fosso della Bandita abbassandosi poco prima ed infine, su esile sentierino poi su gradinata finale, si raggiunge la strada poche decine di prima di Campi Vecchio, sede del rifugio (875 m. 1,50 ore).

Itinerario sconsigliato ai bambini. Avere un abbigliamento e calzature adatte all'escursione qui proposta. Avere con se abbondanti scorte d'acqua.

Grande Anello dei Sibllini. It. n° 9 Campi Vecchio-Visso.

Sviluppo: km 9,500.- Dislivello complessivo salita: m 345.- Dislivello complessivo discesa: m 585.- Tempo di percorrenza: ore 3,30-4,00.

Punti di appoggio e ricezione in prossimità del Grande Anello.   Campi Vecchio: Struttura Parrocchiale (Campi) tel. 0743 82019,  Affittacamere "Biancofiore" (Piedivalle) tel. 0743 939319,  Bettini Letizia (Todiano) tel. 0743 938020,  Hotel "Agli Scacchi" (Preci) tel. 0743 99221,  Hotel "Grotta Azzurra" (Norcia) tel. 0743 816513,  Hotel "Garden" (Norcia) tel. 0743 816687,  Hotel "Hermitage" (Norcia) tel. 0743 829177,  Agriturismo "Il Casale nel Parco" (Norcia) tel. 0743 816481,  Agriturismo camping "Il Collaccio" (Preci) tel. 0743 939005,  Agriturismo "Camperato" (Preci) tel. 0743 939033.    Visso: Hotel "Elena"  tel. 0737 95321,  Hotel "Tremonti" (Villa S. Antonio, 15 minuti a piedi dal centro) tel. 0737 95427.

D'inverno.                                                                                                                                   Nessuna difficoltà tecnica per questo percorso, che presenta alcuni tratti ripidi solo in prossimità della sella a quota 1171 m. La percorrenza è quindi piacevole con gli sci e, con innevamento completo, particolarmente lunga per i 7 km della pista che scende con gradualità fino a Visso.

Descrizione.                                                                                                                               Dal Rifugio di Campi si imbocca il sentiero che parte poco più in basso e che, percorrendo latraccia dell'acquedotto, traversa orizzontalmente fino al fondo della Val Majore, sbucando in corrispondenza della chiesa (ormai in diruzione) della Madonna del Condotto (874 m). Oltrepassata la strada brecciata che percorre il fondovalle, e scavalcato il torrentello, si continua a traversare sul versante opposto, nel rado bosco, sul sentiero che obliqua verso l'alto. Dopo circa 250 m (attenzione ai segni) si volge nettamente a destra iniziando a salire direttamente il versante. Il sentiero,  ora sempre più netto, si porta ancora sulla destra, traversa ghiaioni e sale con svolte fino a    raggiungere la sella che separa il Monticello (a destra) dal M. Macchialunga (a sinistra). Dalla sella (1171 m,  1,10 ore), ci si abbassa tenendosi sul lato destro, anche per evitare una zona coltivata, poi si torna a sinistra orizzontalmente per imboccare la pista che entra nel bosco e che si segue, in lieve salita, finchè non raggiunge, scavalcato l'ultimo dosso, la strada bianca proveniente dal basso (1200 m). Ora si scende a destra a raggiungere il fondo della conca erbosa con casali sparsi (Casali dell'Acquaro) poi si continua tenendosi costantemente sulla lunga pista, spesso costantemente dissestata, che percorre il fondo della Valle di Visso fino a raggiungere il centro abitato, che è anche sede del Parco Nazionale (circa 7 km dai Casali, 2,20 ore).

Itinerario sconsigliato ai bambini. I tempi di percorrenza delle 9 tappe del Grande Anello non tengono conto delle soste e del ritmo di camminata di ciascun escursionista. Avere sempre con se abbondanti scorte d'acqua. Essere accompagnati sempre da una Guida del Parco, in quanto conosce tutti gli itinerari proposti.

 

Grande Anello dei Sibillini. It. n° 7 Colle di Montegallo-Colle Le Cese.

Sviluppo: km 18,570.- Dislivello complessivo salita: m 650.- Dislivello complessivo discesa: m 190.- Tempo di percorrenza: ore 5,30-6,00.

Punti d'appoggio e ricezione in prossimità del Grande Anello.  Colle: Albergo "Vettore" (Balzo) tel. 0736 806116, Pensione "Emma" (Balzo) tel. 0736 807004, Campeggio "Vettore" (Balzo) tel. 0736 807007.  Colle Cese: Hotel "Kapriol" (Forca Canapine) tel. 0736 808119, Albergo "Arquata" (Forca Canapine) tel. 0736 808112, Rifugio delle Guide (Forca Canapine) tel. 0743 823012, Albergo "Canapine" (Forca Canapine) tel. 0743 823005, Rifugio Perugia (Forca Canapine) tel. 0743 823019.

D'inverno.                                                                                                                                  Il percorso è generalmente ottimale per la pratica dello sci escursionistico, anche se alcuni tratti possono presentare rischi oggettivi dopo abbondanti nevicate. E' necessario pertanto informarsi sulle condizioni nivologiche in fase di organizzazione dell'escursione.

Descrizione percorso.

La strada asfaltata che da Colle, in lieve salita, continua a traversare le pendici del grande versante Est del M. Vettore, dapprima rasenta i ruderi di Casale Vecchio, distrutto dalla grande valanga del 1934, poi, traversati i fossi di Casale e di Colleluce raggiunge la biforcazione per le sorgenti del Fluvione. Qui si lascia l'asfalto per salire a destra seguendo nei suoi tornanti la strada bianca che si alza sul versante. In questo tratto, sul bordo della strada, si incontrano due fonti. Dopo la seconda (Fonte Graniera, 1258 m), ad un tornante, si lascia per prendere la diramazione a sinistra (circa 1,7 km dal bivio). Tale pista, in piano, rasenta una bella radura aperta, una vecchia fonte ombrosa poi sale in direzione di Colle Pisciano, evidente pizzo erboso. Prima di giungere alla sella che il colle forma con il crinale, si lascia la pista per risalire, a destra, la larga traccia che, in circa 50 m raggiunge una cresta oltre la quale il versante cambia orientamento (1270 m-1,10 ore). Da questo punto inizia la parte più conosciuta e frequentata del Sentiero dei Mietitori. Si lascia la traccia (che comunque poco più in alto si perde sui prati), per tenersi in quota e traversare su esile sentierino prima all'aperto poi nella macchia (possibili zone impaludate in prossimità di un fossetto). Esso, sempre evidente, continua ad aggirare il M. Pianello della Macchia fino a raggiungere le prime pinete del rimboschimento e poi, in breve, il versante Sud-Est del M. Vettore, con il grande bosco di conifere che il sentiero attraversa interamente. L'atmosfera ombrosa del vecchio bosco, che lentamente sta lasciando spazio alle essenze autoctone, rende piacevole la camminata, specie in estate, nonostante alcuni tratti solcati dal passaggio dei mezzi fuoristrada. Si raggiunge così la Fonte dei Mietitori, recentemente ristrutturata, ci si abbassa lievemente e poco dopo ci si tiene a destra ad un bivio continuando a traversare uscendo gradualmente dal bosco e raggiungendo, all'aperto, la Fonte delle Cacere (1360 m-1,20 ore). Dalla fonte si risalgono i gradini nei pressi dell'opera di presa poi, su prati si raggiunge la strada provinciale per Forca di Presta, che si percorre a destra fino al passo (1535 m, circa 1.,3 km di strada asfaltata, 1 ora). Ora imboccata la strada bianca che dirige a Sud, lasciando sulla sinistra il Rifugio degli Alpini (pernottamento, ristorazione e bar), poi seguendo il "Sentiero per Tutti" (circa 3 km), la si percorre fino al termine (circa 4,5 km totali dal passo, 1,20 ore). Si traversano così, godendo dei profondi panorami sulla sottostante Valle del Tronto ed il gruppo dei Monti della Laga, i lati Est e Sud della dorsale costituita dai M. Forciglieta, M. Pellicciara e Macchialta. Dal termine della strada parte un esile sentiero che sale tagliando diagonalmente il versante erboso e raggiunge la cresta per poi tenersi brevemente alla sua destra (bellissimo panorama sui Piani di Castelluccio con il paese e la corona di monti dominata dal massiccio del Vettore) poi si scende ancora verso destra lungo un crinale, puntando alla sottostante sella di Colle del Lupo, dove una pista l'attraversa. Guadagnata tale pista la si segue a sinistra mentre, tra macchie, raggiunge di nuovo la dorsale principale che si segue a destra mantenendosi più in alto della strada che ora riprende parallelamente a percorrere tale dorsale. Dopo ampie prature in piacevolissima camminata sul panoramico crinale si volge infine verso sinistra immettendosi nella citata strada che in pochi minuti porta all'ormai visibilissimo Rifugio di Colle Le Cese (1490 m-40 minuti).

 

 

 

Grande Anello dei Sibillini. It. n° 6 Rubbiano-Colle di Montegallo.

Sviluppo: km13,600.- Dislivello complessivo salita: m 863.- Dislivello complessivo discesa: m 743.- Tempo di percorrenza: ore 5-5,30.

Punti d'appoggio e ricezione in prossimità del Grande Anello.  Rubbiano: Albergo "Ambro" (loc. Madonna dell'Ambro) tel. 0736 859170, B & B "da Maria" (Piedivalle) tel. 0736 859113, Albergo "Peppinè" (Montefortino) tel. 0736 859171, Agriturismo "Le Castellare" (fraz. Colleregnone) tel. 0736 856270, Agriturismo "Le Fate" (Isola San Biagio) tel. 0736 856239, Residence "da Vena" (Isola San Biagio) tel. 0736 856251, Residence "Il Tiglio" (Isola San Biagio) tel. 0736 856168, Rifugio M. Sibilla (M. Sibilla) tel. 0736 856422.  Colle: Albergo "Vettore" (Balzo) tel. 0736 806116, Pensione "Emma" (Balzo) tel. 0736 807004, Campeggio "Vettore" (Balzo) tel. 0736 807007.

D'inverno.                                                                                                                                  Il percorso è piuttosto lungo e può presentare quindi nei vari tratti condizioni molto variabili d'innevamento. Le quote non elevate consentono di solito la possibilità di percorrenza a piedi senza uso di racchette da neve e ramponi. Quando invece il manto nevoso è abbondante il percorso diventa ottimale per lo sci escursionistico, soprattutto a partire da Altino.

Descrizione percorso.

Si percorre la strada in direzione Montefortino, abbandonandola dopo pochi minuti per salire a destra, su una ripida sterrata che, risalita la macchia soprastante s'immette su una stradina bianca che sale verso monte. Si percorre questa in salita costeggiando alcune basse casette recintate, mentre si aprono vasti panorami sui quali domina il grande sperone del Monte Zampa, con le sue vaste prature. La stradina termina su prato aperto in prossimità dell'ultima abitazione: occorre aggirare il rilievo roccioso al centro del prato per riprendere la pista che ora, fattasi pianeggiante, continua sull'altro lato. Traversato un largo imbuto la pista, in circa 1 km e 1/2 scende ripida ad immettersi sulla strada asfaltata in coincidenza di una rossa cava dismessa. A destra in circa 10 min. ssi raggiunge Isola San Biagio (938 m-1 ora, fonte, pernottamento, ristorazione e bar). Tenendosi  sempre sulla strada, si attraversa la frazione raggiungendo dopo 1 km circa, il crinale in coincidenza  del quale parte la deviazione, su strada bianca, in direzione del M. Sibilla (980 m, ampi panorami sulla Valle dell'Aso e el possenti dorsali che la delimitano). Lasciarsi tale bivio alle spalle per volgere a sinistra (direzione Montemonaco) e, dopo circa 100 m, in corrispondenza di una casa, proprio davanti ad essa, volgere a destra secndendo verso l'alveo del fiume Aso.  La pista, facendosi a tratti ripida e dissestata (da mezzi cingolati), raggiunge la frazione Tofe, posta sul fondovalle (750 m-50 min.). Ora a sinistra, sulla provinciale per circa 400 m, rasentando la chiesetta di S. M. in Casalicchio poi, alla fraz. Pignotti (fonte,ristorazione,bar), imboccare, davanti al fontanile, la strada che scende a riprendere quella sottostante che, a destra, attraversa l'Aso e prosegue sul lato opposto in direzione Montegallo. A circa 300 m dal ponte sull'Aso, parte a destra il bivio per la frazione Altino. Imboccarlo per poi portarsi subito a destra, dove, in piena curva, si prende il sentiero che si porta nel bosco ceduo e lo risale con ampie svolte. Raggiunto il crinale il sentiero si tiene su di esso, tocca la comunale per Altino ad un tornante per subito lòasciarla e riprendere il crinale fino agli ampi pratoni che si percorrono tenendosi inizialmente a sinistra per poi, sempre su crinale, seguire la pista, finalmente in piano, che in breve porta ad Altino (1035 m-1,30 ore, fonte,pernottamento e ristorazione,bar). A monte del paese, dove la strada si biforca (a destra, verso monte, sale ai prati di Altino) si prende a sinistra, in piano, la pista che traversa i diversi fossi del versante Est del M. Banditello con alcuni saliscendi. Attenzione a lasciarla, dopo circa 600 m, per prendere a destra il vecchio sentiero che scavalca un crinale e continua a traversare (a destra, caratteristico fungo in arenaria) il versante Est della lunga dorsale che costituisce il più alto contrafforte del gruppo dei Sibillini. Traversati numerosi fossi il sentiero esce dal bosco facendosi poco evidente (attenzione ai segni bianco-rossi) confluendo infine sulla strada bianca che proviene da Vallegrascia. Si risale su questa fin quando, con ampio tornante su prati aperti volge nettamente a destra (poco sopra casale e fonte); prima della curva si lascia la strada tenendosi nei pressi del Fosso della Rota dove, in breve, si individua il netto sentiero che lo risale per poi riportarsi a destra, ad intercettare di nuovo la pista. Qui si aprono grandiosi panorami sul versante Est del massiccio più alto del gruppo, il M. Vettore, solcato dai profondi imbuti di Casale e di Colleluce. Ora su questa, costeggiando il rimboschimento, tenendo a sinistra la tondeggiante cima del M. Oialona, e il bianco casaletto della comunanza agraria, si giunge alla Fonte Santa (1159 m), un fontanile sottostante l'antica chiesetta di S. Maria in Pantano, che si può raggiungere in 5 min. salendo a destra sulla pista. Ora si scende e si incontra, dopo circa 150 m, una larga traccia che scende a sinistra. Lasciare la pista e scendere per questa, che traversa e costeggia il Fosso dell'Orinale fino alla strada asfaltata sottostante (piccolo parco giochi con area pic-nic) ed alla frazione di Colle, che rimane a sinistra (1015 m- 1,40 ore).

Itinerario sconsigliato ai bambini, vista la lunghezza del percorso. Avere un abbigliamento adeguato all'escursione a cui si vuol partecipare. Il tempo in montagna cambia rapidamente, essere attrezzati con k-way, ed eventualmente avere anche con se una felpa nel caso in cui si abbassino le temperature dovute ad eventuali piogge. Avere con se abbondanti scorte d'acqua. Il tempo di percorrenza non tiene conto del ritmo di camminata di ciascun escursionista (più veloce oppure più lento) e delle eventuali soste effettuate lungo il percorso.  Informarsi sull'apertura dei punti di appoggio e sulla disponibilità di camere nelle strutture ricettive nei pressi del Grande Anello.

Grande Anello dei Sibillini. It. n° 4 Monastero-Garulla.

 Sviluppo: km 18,270.- Dislivello complessivo salita: m 863.- Dislivello complessivo discesa: m 743.- Tempo di percorrenza: ore 5,45/ 6,15.

Punti di appoggio e ricezione in prossimità del Grande Anello: Monastero: Casa per ferie "Angolo di Paradiso" (San Liberato) tel. 0733 694419.  Garulla: Casa per ferie "Fillide" (Casa del Parco di Amandola, trasporto a richiesta) tel. 0736 848480, Rifugio Città di Amandola (Campolungo di Garulla) tel. 0736 847512.

D'inverno.                                                                                                                                 

Il percorso, che raggiunge quote superiori ai 1550 m, risulta ottimale per la pratica dello sci escursionistico. Infatti dalla cresta tra i Piani del Ragnolo e Pintura si apre un panorama superbo e impareggiabile che solo le giornate cristalline invernali possono offrire. Tuttavia lungo il tratto tra Pintura di Bolognola e Garulla, che attraversa il versante Nord del Castel Manardo, sono elevati rischi di slavine in caso di abbondanti nevicate. Anche con neve assestata occorre prestare molta attenzione, per la possibilità di incontrare cumuli di neve franata dall'alto. E' pertanto necessario, nella fase di organizzazione dell'escursione, un'attenta verifica delle condizioni nivologiche.

Descrizione.  

Da Monastero, percorrendo la strada in direzione San Liberato, si inizia a destra prima dell'ultimo isolato, dove una rampa in cemento sale verso l'abitato soprastante. Il sentiero rasenta orizzontalmente alcuni orti, passa vicino alla vecchia fonte poi inizia a risalire il pendio su tratti a volte molto ripidi. In alto, nel bosco fortemente ceduato il sentiero si fa largo e raggiunge, con tratti intatti di vecchio selciato sorretto a valle da bei muri a secco, il largo crinale del M. dei Cancelli (caratteristica colonna in cemento). Ora il sentiero, meno ripido, risale una lecceta tra radure e dense macchie fino a raggiungere una pista carrozzabile in corrispondenza della prima abitazione che si incontra. Si continua sulla pista, si oltrepassa l'indicazione a destra per Fiastra raggiungendo la strada proveniente da Monastero. Questa, che risale il crinale del Fosso di Rio Fessa, si lascia alla prima netta curva a sinistra per risalire, nei pressi di una vecchia fonte diruta, il sentiero che entra nella macchia riprendendo in alto la strada. Tagliato un altro tornante si lascia ancora la strada risalendo, con lungo diagonale verso sinistra, il pendio superiore. Dopo alcune svolte tra macchie boscate si torna infine verso sinistra esattamente in corrispondenza di un nuovo tornante della strada su cui ci si immette e che si segue per oltre 1 km fino ai Prati di Ragnolo. Lasciato a destra il bivio per Acquacanina, circa 200 m dopo l'incrocio (ora la strada è asfaltata), in corrispondenza di una villa, si lascia l'asfalto per dirigersi sui prati a sinistra (1330 m- 2,20 ore), qui ci troviamo ancora a percorrere il confine del Parco, che ci accompagnerà fino al Monte Sassotetto. In breve si delinea una pista che entra nella macchia, traversa uno stazzo (d'estate occorre aggirarlo) e continua a risalire diagonalmente verso i prati aperti mentre a destra si fanno sempre più ampi e suggestivi i panorami sulle cime e i profondi valloni  che culminano sul M. Rotondo. Raggiunta la larga dorsale tra la Punta del Ragnolo e Pizzo di Meta (ampi panorami anche sul versante sarnanese) si continua volgendo infine a destra su una larga pista  brecciata che scende diagonalmente a riprendere la strada asfaltata poco prima  dell'incrocio statale con le direzioni Sarnano-Sassotetto-Bolognola. Qui si volge a sinistra tenendo invece la destra all'incrocio citato, direzione Pintura di Bolognola. Su tale strada si percorrono circa 2 km, poi conviene risalire a sinistra in corrispondenza della sella che divide il M. Sassotetto dal M. Valvasseto (evidente pista). Prima di raggiungere la sommità della sella ci si porta a destra per prendere un inciso sentiero che aggira il versante Ovest del Valvasseto in fitto sottobosco, e raggiunge un'ampia radura con grande fontanile di solito circondato da cavalli (acqua). Una pista scende in direzione delle prime villette di Pintura, in prossimità delle quali ci si porta a destra a riprendere la strada che in breve giunge a Pintura di Bolognola (1367 m- 2,00 ore, pernottamento e ristorazione, bar). Aggirato l'albergo "La Capanna" (lasciare a destra la strada asfaltata che scende a Bolognola e la pista che sale alla Forcella del Fargno) si segue la strada bianca che si porta a sinistra della ripida cresta Nord del Castel Manardo e traversa lungamente i profondi imbuti del suo versante Nord. Prima di raggiungere il bivio a destra per Campolungo (attenzione ai segnali) si lascia questa strada per scendere a sinistra su evidente pista (circa 4 km da Pintura, 1 ora). Questa, dopo alcune svolte nel sottostante fosso ceduo, si porta sul fondo del fosso (Fosso Acquasanta), lo traversa (opera di presa recintata) e si dirige sul versante opposto dove incontra la strada asfaltata proveniente da Campolungo. Seguire ora questa a sinistra, che raggiunge in breve la frazione di Garulla Superiore, sede del Rifugio (876 m- 30 minuti).

Itinerario sconsigliato ai bambini per via della quota e per la lunghezza del percorso. Avere con se abbondanti scorte d'acqua. Essere sempre accompagnati da una Guida del Parco. Avere un'abbigliamento adeguato all'escursione.