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I bambini e la montagna

Fiabilandia, Gardaland, niente di tutto ciò . Stop al contraffatto, alle riproduzioni,
alla pseudo-realtà. Alcune maestre della scuola primaria di Monte
Urano, in occasione della tradizionale gita di fine anno scolastico, hanno voluto
organizzare per i loro piccoli alunni di terza classe una gita decisamente diversa,
seppure ugualmente gioiosa e divertente: una passeggiata in montagna con gli
amici animatori del CAI di Sarnano.
Più di cento neo-escursionisti in lunga fila indiana, il30 maggio, hanno percorso
per lungo e per largo i Piani del Ragnolo, illuminati da un sole che ha permesso
di apprezzare nel migliore dei modi un variopinto tappeto di fiori che si stendeva
per tutto l’altopiano. Erano stati tutti sollecitati a munirsi di calzature e
giubbotto idonei, zaino leggero ma fornito di acqua, maglione per il freddo, kway,
quaderno e penna per prendere appunti. Questi ultimi sono usciti fuori in
un lampo, più velocemente del fazzoletto dal cappello del prestigiatore, quando
ci si è fermati per osservare la margherita, la genzianella, il nontiscordardime,
il ranuncolo. Arrivati ai piedi di Pizzo Meta e informati della possibilità di poter
raggiungerne la cima, tutti hanno manifestato il desiderio di salire. Altro che la
monorotaia di Fiabilandia! Un’emozione vera! Lassù : il cielo a 360 gradi, il sentirsi
un’aquila che volteggia tra le sue rocciose cime, l’immaginarsi alla guida di
un deltaplano, il sole a portata di mano e, giù, tutto il resto del mondo. 
Sicuramente si è trattato di un evento pieno di emozioni, possibile e ripetibile. 
Grande è stata la soddisfazione delle maestre per aver dato un’opportunità in
più ai propri alunni, per aver gettato un seme che può germogliare il piacere di
andar per monti. Il piacere d’immergersi in una natura ancora incontaminata
che può suscitare solo serenità e gioia di vivere in un mondo che da quelle parti,
in montagna, sa dare il meglio di sé. Fa sognare, meravigliare, progettare di stare
un’altra volta insieme ... i bambini e la montagna.

 

chirurgo Vincenzo Mandozzi 
insegnante Cristiana lommi