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Escursioni

Disavventure di coppia

Fremo, pensando allo sci-alpinismo programmato per domenica. È la mia prima uscita CAI da organizzatrice. Sabato, la prima brutta notizia: Mariano e Remo, impossibilitati per problemi personali. La notte non è migliore: mia figlia Lucia decide che non le va di dormire fino a mezzanotte e alle quattro si sveglia per fare colazione! Morale della favola, io e mio marito Daniele ci prepariamo con molto anticipo, tanto di dormire non se ne parla. Arrivati puntuali in piazza, aspettiamo ma nessuno arriva. Nonostante tutto, decidiamo di andare in macchina verso Frontignano. Il sole splende, ma una nuvoletta bianca sopra la cresta del Bove ci allarma. Saliamo con la seggiovia e, appena scesi, cinveste un vento freddo e fortissimo. Indossate pelli di foca iniziamo a salire verso il Bove Sud, ma il vento è troppo forte e una via in cresta è pericolosa Dobbiamo rinunciare. Amareggiati, scendiamo alla macchina con gli sci. Che fare ora? Uno skipass per le piste? Io e Daniele ci guardiamo; basta un secondo per capirsi. “Monte Lieto?” propone. “Andata” rispondo. Partiamo per i piani di Castelluccio. Giungiamo in zona riparata e col vento da sud-est. Il sole è ormai alto. Iniziamo la salita, già battuta da un gruppo di sci-alpinisti mentre altri tre salgono dietro di noi. Salita senza intoppi. Sulla vetta ci concediamo uno spuntino e un sorso di tè ormai freddo. La discesa è splendida e ci ripaga di tutte le disavventure della giornata. Cielo terso, neve perfetta, fondo compatto con neve polverosa. A sera un po damarezza per lo scarso successo delliniziativa. Per fare attività alpinistica serve un gruppo affiatato e sufficientemente numeroso.

Tutti abbiamo impegni e problemi. Nei mesi successivi, oltre a Remo e Mariano, ho conosciuto persone che fanno alpinismo e spero di trovarne altre per condividere esperienze e trarre insegnamenti. Inoltre, grazie a supporto ed entusiasmo di Massimo e Mariano, si è creato un gruppo che sta organizzando attività per avvicinare i ragazzi a tali discipline.

dott.ssa veter. Hena Annavini

 

I bambini e la montagna

Fiabilandia, Gardaland, niente di tutto ciò . Stop al contraffatto, alle riproduzioni,
alla pseudo-realtà. Alcune maestre della scuola primaria di Monte
Urano, in occasione della tradizionale gita di fine anno scolastico, hanno voluto
organizzare per i loro piccoli alunni di terza classe una gita decisamente diversa,
seppure ugualmente gioiosa e divertente: una passeggiata in montagna con gli
amici animatori del CAI di Sarnano.
Più di cento neo-escursionisti in lunga fila indiana, il30 maggio, hanno percorso
per lungo e per largo i Piani del Ragnolo, illuminati da un sole che ha permesso
di apprezzare nel migliore dei modi un variopinto tappeto di fiori che si stendeva
per tutto l’altopiano. Erano stati tutti sollecitati a munirsi di calzature e
giubbotto idonei, zaino leggero ma fornito di acqua, maglione per il freddo, kway,
quaderno e penna per prendere appunti. Questi ultimi sono usciti fuori in
un lampo, più velocemente del fazzoletto dal cappello del prestigiatore, quando
ci si è fermati per osservare la margherita, la genzianella, il nontiscordardime,
il ranuncolo. Arrivati ai piedi di Pizzo Meta e informati della possibilità di poter
raggiungerne la cima, tutti hanno manifestato il desiderio di salire. Altro che la
monorotaia di Fiabilandia! Un’emozione vera! Lassù : il cielo a 360 gradi, il sentirsi
un’aquila che volteggia tra le sue rocciose cime, l’immaginarsi alla guida di
un deltaplano, il sole a portata di mano e, giù, tutto il resto del mondo. 
Sicuramente si è trattato di un evento pieno di emozioni, possibile e ripetibile. 
Grande è stata la soddisfazione delle maestre per aver dato un’opportunità in
più ai propri alunni, per aver gettato un seme che può germogliare il piacere di
andar per monti. Il piacere d’immergersi in una natura ancora incontaminata
che può suscitare solo serenità e gioia di vivere in un mondo che da quelle parti,
in montagna, sa dare il meglio di sé. Fa sognare, meravigliare, progettare di stare
un’altra volta insieme ... i bambini e la montagna.

 

chirurgo Vincenzo Mandozzi 
insegnante Cristiana lommi